non lo sapevo, lo scopro da un post di Danele Luttazzi, questo qui.
Lui è personaggio discutibilissimo, e infatti - ne gode.
Ho fatto giusto in tempo a vedere l'ultima puntata del 'Decameron' andata in onda su La7, sabato 5 dicembre che, inesorabile, si è innescata la classica catena 'offesa - censura - chiusura'. Niente di nuovo, eh?!
Luttazzi si difende benissimo da solo, ma stavolta devo proprio dirlo: le volgarità più pesanti che ho visto nella trasmissione erano le parti 'serie', già, quelle 'notiziole' buttate lì sui fatti di guerra che, fra una volgarità e l'altra (scusatemi, ma ho anche riso!!) mi hanno colpita come sassi al cuore. Vorrei rivedere l'intera trasmissione, e anche le puntate precedenti, certo che sì.
Ho trovato l'insieme molto ben fatto e intelligente, con un ritmo pazzesco - ma questo è il suo stile!- brillante e caustico, sorprendente. Non sono una sua scatenata fan, ma mi sa che adesso lo divento.
Intanto aggiungo il suo blog al mio feeder, meglio tardi che mai.
Ps: Luca Sartoni, grande come sempre, pubblica un post sul tema assolutamente da leggere, commenti inclusi.
Al Direttore di Repubblica:
RispondiEliminaè disarmante vedere firme celebri annaspare di fronte alla satira e alla sua natura. Quello della volgarità, da sempre, è il pretesto principe di chi vuole tappare la bocca alla satira. Che sia chiaro una volta per tutte ( i furbastri più o meno interessati mi hanno un po' stufato ): la volgarità è la TECNICA della satira. Con questa tecnica, la satira esprime idee e opinioni. Censurare la satira ( in nome del cattivo gusto o di altri princìpi volatili e capziosi ) è censurare le opinioni. E' fascismo. Chi si attarda in disquisizioni sul buon gusto è un censore. Punto. L'unico limite lo stabilisce la legge: diffamazione, calunnia. La satira è arte: o è totalmente LIBERA, o non è satira. Se io parlo del sostegno immondo di Ferrara alla guerra criminale di Bush, Blair e Berlusconi in Iraq, e voi vi scandalizzate dei toni satirici invece che di Abu Grahib o del napalm a Falluja, la vostra scala di valori è corrotta. Era questo il significato di quel monologo. Come volevasi dimostrare.
Daniele Luttazzi
http://www.danieleluttazzi.it/node/322