giovedì 26 giugno 2008

notizie dalla Tanzania, una mail

Ciao Michela come stai?

Io sono sempre in Tanzania e in questi giorni ho poco da fare per cui ho pensato di riordinare la posta, cosi' ti scrivo.

Sono stato in Italia a maggio, ho fatto alcune cosette [....] e adesso fino alla fine dell'anno me ne sto qui, in questo immondezzaio che e' Dar es Salaam. (Ma non come a Napoli)

In allegato ti ho mandato la foto di un gruppo di intellettuali che frequento a certe serate letterarie che organizziamo qui, nel frizzante ambiente culturale di Dar.

Le loro case come vedi sono semplici, ma funzionali. Inoltre dato che sono fatte di letame, ci si dorme benissimo nonostante le zanzare: infatti basta entrare, respirare a fondo due o tre volte e uno sviene fino all'indomani.

Siccome ora la ditta non mi paga piu' certe spese, mi conviene stare negli hotel africani e devo dire che ci vuole un bel pelo sullo stomaco.
Ma siccome io sono tirchio, posso anche adattarmi per risparmiare. Presto comunque mi sistemo da un'altra parte, se ho fortuna un collega mi ospita nel residence dove stavo prima.
Un hotel normale costa 100 euro al giorno: hai i canali TV satellitari (papa e calcio a volonta' su RAI international), bar, minibar, ristorante, puttane, aria condizionata, acqua calda, ascensore, posate, vista mare, piscina, e tutto quello che vuoi.
In hotel da 10 euro al giorno invece hai solo.. puttane.

Ogni volta che torno a casa devo verificare che: il cesso funzioni, ci sia l'asciugamano, il sapone, il lenzuolo, etc. perche' sono cosi' poveri che quando un cliente chiede l'asciugamano o una di queste cose, loro la prendono da un'altra stanza!
Una volta sono tornato in stanza e ho trovato tre negri dello staff dell'hotel che cercavano da due televisori rotti di ricavarne uno. Rottami e circuiti sparsi sulle mie lenzuola. Gli ho detto che le pippe me le faccio al PC e la tele non mi serve. E mi son fatto dare un'altra stanza.

L'hotel dove mi trovo non e' nella zona 'bene' della citta' per cui dalla finestra vedi come vive la gente del quartiere e c'e' da mettersi le mani nei capelli (sporchi, visto che non ho shampoo in camera).
Baracche di lamiera e miseria nera. Condizioni igieniche spaventose.
Io non capisco come facciano a sopportare di vivere in quel modo.
Se mi dicessero che devo vivere per sempre in uno schifo simile mi sparerei. Quando piove camminano a piedi nudi nella melma come se niente fosse. Non hanno l'acqua in casa ne' fogne, si mescola tutto, i bimbi che ci giocano dentro. Le donne col culo per aria che spignattano tutto il giorno in un angolo col fuoco e gli uomini che stanno seduti in una gomma di camion e ridono tra di loro all'ombra. Sono proprio stupidi a volte i negri. Io qui sto diventando razzista.

Praticamente e' la vita di villaggio trasferita in citta'. Deve essere gente che e' venuta da fuori a cercare fortuna ma non mi sembra che ne abbia trovata molta. O dio, magari al villaggio hanno avuto una carestia e sarebbero morti di fame. Qui almeno qualche mancia la tirano su spingendo carretti, spaccando pietre o tappando buchi.

Vedi i mestieri piu' impensabili. Sembra di essere ai tempi dell'alto medioevo.
Quello che mi fa piu' pena e' l'uomo-carretto, che trasporta materiali in mezzo al traffico col carretto a mano. A volte li vedi che fanno una fatica orba, magri come chiodi, in mezzo al casino a respirare fumo tutta la vita. Peggio di una bestia da soma. Mai visto niente di simile. Solo a Calcutta c'e' ancora il riscio' a mano, ma almeno quello trasporta clienti, e' gia' piu' equiparabile ad un tassista (c'e' da dire che spesso il riscio' non e' il suo ma di un manager che se ne sta a puzzare in ufficio e sfrutta i tassisti affittandogli il mezzo).

Poi c'e' il tappabuchi che va dove le strade sono tutte piene di buchi, si siede in mezzo al traffico con un masso e picchiando con un martello dalla mattina alla sera forma le pietre e le sotto pietre da incastrare una a una nel buco per tapparlo alla meglio. Poi, siccome ti sta rendendo un servizio, chiede un dazio a chi passa sul buco tappato: tutti lo mandano a fanculo ma qualcuno d'ogni tanto gli da una moneta.
Poi c'e' 'l'usurpatore tappabuchi'. Costui quando il tappabuchi ha finito il suo lavoro e va in un'altra strada a tappare altri buchi, si piazza vicino al buco tappato a chiedere il dazio come se il buco lo avesse tappato lui. Per essere piu' credibile si munisce di un attrezzo (martello o paletta, a volte un pezzo di legno). Chi passa sempre di li' sa benissimo che il buco non lo ha tappato lui, perche' per vari giorni ha visto un altro che ci lavorava. Ma chi non lo sa magari ci crede e abbocca.

Degli spurgatori di fogne e della nettezza urbana te ne parlero' un'altra volta. Non vorrei che ti venisse da vomitare sul computer.

Da fotografare e' il fast food africano: un barile di latta con un fuoco dentro, una griglia e tre pannocchie sopra che arrostiscono. Il manager in piedi dietro all'oggetto in attesa che arrivi il cliente.

Vabe' cambiamo discorso.
Tu che fai, come te la passi? In vacanza dove vai?
Perche' non vieni qui? A parte le schifezze che ti ho raccontato i turisti qui se la passano ottimamente.
Fai un safari e poi vai al mare a Zanzibar. Come feci io 15 anni fa.
Me ne andai dalla TZ pensando che avrei dovuto tornarci un giorno, ma mai avrei pensato che sarebbe stata la morte mia.
O forse no, magari alla fine del progetto trovo un altro posto dove andare.

ciao

4 commenti:

  1. cooperazione ?

    mi suona familiare ... nel mio inbox ne ho alcune da pakistan, darfur, congo

    magari le ordino e le pubblico (senza dirlo a chi le ha scritte)

    RispondiElimina
  2. fatto ! Notizie dal Congo:

    http://darl1nghurst.blogspot.com/2008/06/notizie-dal-congo-kinshasa-una-vecchia.html

    :-)

    RispondiElimina
  3. @darling (porca paletta) ...grazie!

    RispondiElimina