Grazie ad Alessandro e a Marco venerdì pomeriggio ho conosciuto
Giampiero e Lucia
e così:
> -----Messaggio originale-----
> Da: Michela
> Inviato: lunedì 8 novembre 2010 14.59
> A: Marco
> Oggetto: ancora una volta, grazie!
>
> è stata un'esperienza a dir poco toccante, ma soprattutto mi sta spingendo a raccontarla a tutti quelli con cui parlo, e penso che sia importante anche solo questo - una piccolezza, lo so, ma intanto grazie, ad Alessandro e a te.
> Lo spettacolo è stato molto divertente, mi sono pentita di non averci portato mia figlia, ma il prossimo non se lo scampa!!
> Però
"Nel" mi era piaciuto di più - sai se esiste una versione in CD da poter acquistare?
> Buon resto-di-giornata, arrivederci a presto!!
> Michela
>
>
Il 08/11/2010 15:31, Marco ha scritto:
>
> NEL è stato lo spettacolo di maggior successo.
>
> URGE è a ruota (mi ha detto il manager di Alessandro), ma non è agli stessi livelli … beh, c’è la crisi.
>
> … direi che hai messo il dito NEL, e quindi hai fiuto artistico.
>
> Non escludo di potertene far avere la registrazione, se mi dai un poco di tempo.
> Fai però qualche sforzo in più per ringraziare le persone giuste: trasmetterò ad Alessandro i sensi della tua gratitudine e della tua commozione (le mie le ho già comunicate dopo lo spettacolo di Sabato sera).
>
> Ricostruiremo l’Italia (povera, magari, ma giusta e solidale) anche a costo di usare violenza … “quella bella e buona, non quella brutta e cattiva”.
>
> Possibile che nessuno ambisca a una patria che non dimentica nessuno, soprattutto i più sfortunati, che, tra l’altro, il più delle volte, restituiscono ogni aiuto a tassi di usura, elargendo patrimoni immensi di carica spirituale?
>
> Perché mai non deve essere motivo di orgoglio per i sani, i forti e i fortunati poter dire che nessuno viene lasciato indietro e che il convoglio della nazione si muove al passo del più lento, che, con l’aiuto dei sani, dei forti e dei fortunati, potrebbe essere, in assoluto, anche piuttosto veloce?
>
> ciao
> Marco P.
>
-------- Messaggio originale --------
Oggetto: Re: R: ancora una volta, grazie!
Data: Mon, 08 Nov 2010 17:15:08 +0100
Mittente: Michela
A: Marco
Erano tante le domande che affioravano NELla mia mente durante l'incontro di venerdì pomeriggio, dal banalissimo "ma sente male (nel senso di dolore fisico)?" al "ma se non avesse trovato il modo di comunicare, sarebbe già morto?" ...
...per non dire del coraggio, della determinazione, della volontà di Lucia di "resistere", di guardare dritto in faccia, uno per uno, i problemi, o meglio, le persone che hanno potuto creare problemi invece di condividere e cercare soluzioni, anche le più ardite e inimmaginabili.
Abbiamo davvero delle "piste di atterraggio" così corte e una parola aleggia su tutto.... "PAURA"...!!
Un mio caro amico anni fa mi disse: "Si tratta di scegliere fra la Paura e l'Amore", e da allora questa "banale" distinzione mi è stata compagna nelle scelte della mia fin troppo facile vita.
Perchè è soltanto paura quella che si prova sentendo raccontare di disgrazie, anche ben minori di quella di Giampiero, ed è Amore la scelta di abbandonare le proprie comode "routine" (eh sì, la famigerata "zona di conforto" - di cui magari ci si lamenta tanto, prima...!) e andare in una direzione "diversa", certamente all'inizio più difficile ma tanto più ricca e appagante, potremo mai rendercene conto?
No, se non "osiamo", anche in assenza di disgrazie.
No, se non ci rendiamo conto di poter scegliere, ed è questa, (forse) oggi, l'origine delle nostre disgrazie.
O peggio, crediamo di poter scegliere, sì, fra una marca piuttosto che un'altra di cellulare, di un mare/una montagna per le ferie, fra un voto a destra piuttosto che a sinistra, fra una fede o una religione qualsiasi...
Ma la scelta primaria, quella scelta chè è di libertà interiore, e quindi più vera e inalienabile, no, è troppo difficile da fare, e faticosa da sostenere.
Eppure cambia il mondo! allora sì che potrei immaginare "una patria che non dimentica nessuno", una patria universale che forse già esiste e si sta propagando, a piccole dosi, o a dosi massicce come quelle che riesce a portare in giro Alessandro, nel suo modo stra-ordinario (*).
Più che la commozione vorrei esprimere a lui, e ai tanti più sconosciuti, una profonda gratitudine per ogni piccolo pensiero che sono riusciti a muovere nelle singole persone nella direzione della "vastità" massima - me compresa: non potrò dimenticarli.
Un abbraccio, Michela
(*) ps: GRAZIE di non portare queste persone in televisione: non riesco più a credere che qualcosa sia vero, lì dentro, e mi sarei persa una intensa emozione.
PS2: vorrei chiedere ad Alessandro cosa l'ha spinto ad intraprendere un percorso vicino a questo tipo di sofferenza, in quella zona di confine fra la vita e... un'altro tipo di vita?